Testimonianza di G., sopravvissuta alla prostituzione


Ho 22 anni, vivo a Milano, sono una studentessa e vengo da una famiglia agiata. Sono stata una escort per un anno, una di quelle “che lo fanno per scelta” (non è proprio così, se altri lavori fossero stati ugualmente remunerativi avrei fatto altro ad occhi chiusi). Facevo prezzi esorbitanti e selezionavo come volevo i clienti, credendo di sfruttare il patriarcato a mio beneficio. E - ovviamente - persino così detestavo farlo, e anche io mi alienavo - fortunatamente non con droghe - ma di alcol durante gli incontri sì ne bevevo. Da notare che io facevo “solo” un incontro al giorno e quando non avevo voglia non lo facevo. Onestamente, non riesco a immaginare una condizione migliore della mia per praticare la prostituzione. E comunque lo odiavo, e lo facevo solo perché sapevo che sarebbe stato temporaneo è che potevo smettere e riprendere a mio piacimento. Ho conosciuto tante altre ragazze come me: chi poteva permettersi di scegliere lo faceva solo per brevi periodi, sempre per pagarsi qualche lusso specifico e poi smettere, NON per vivere. Molte di noi addirittura avevano la politica del sesso non garantito: se non mi piaci paghi una tariffa ridotta ma senza sesso. E ripeto ancora: tutte comunque detestavamo farlo. Potevamo alienarci, pensare a quello che avremmo fatto con tutti quei soldi, ma nessuna era in grado di farlo continuativamente. Vi erano anche influencer e vallette della televisione che lo facevano e poi cercavano di negarsi alla prestazione pattuita, questo per dire che addirittura nelle migliori condizioni, nessuna voleva prostituirsi e pensava semplicemente di poter sopportare l’incontro per un lusso in più. Mi vien da ridere - si fa per dire - se ripenso alle volte che i clienti mi hanno detto “sei stoica”, “forte”, “cinica”. Ma se sai che ti sto stoicamente sopportando, cosa cazzo stai facendo? Poi per carità, non che preferissi quelli che non capivano assolutamente nulla ed erano anche convinti che godessi. Tra l’altro spesso gli stessi che mi dicevano “ti ho scelta perché si vede che sei una brava ragazza e che non vai con tutti, io non voglio una p*****a, voglio una ragazza della porta accanto come te”. Guarda Piercarlo, se il mio aspetto e il mio background agiato leniscono il tuo disagio dovuto al fatto che stai comprando sesso, pensala così. Per altro, sul sito in cui lavoravo, vi erano ragazze nettamente più sfortunate, tante madri single obbligate a prostituirsi. Molti miei clienti si lamentavano di arrivare all’appuntamento per poi trovarsi una “donna lagnosa che chiedeva i soldi implorando di non obbligarla a svolgere la prestazione pattuita”. Insomma, in generale erano tantissimi i casi di donne che al dunque volevano sottrarsi. E questo esiguo diritto lo conservavano solo perché non vi era alcun contratto a vincolarle ad accettare la prestazione, né un pappone, il peggio che poteva succedere era non ricevere i soldi. Nessuno a licenziarti o peggio... A 18 anni poi, lavoravo in un noto nightclub milanese come ragazza immagine. Tutte le altre ragazze erano escort dall’est europeo e dall‘America Latina. In Italia è illegale la prostituzione, ma nei privé avveniva eccome, e comunque le ragazze usavano il night come bacino clienti da vedere fuori. Mi sono licenziata per molestie da parte del gestore cinquantenne. Tra le frasi che ricordo vorrei citare: “ti prego lasciami essere il tuo bancomat personale”, “se perdessi 5 kg saresti perfetta, poi le tette te le pago io”, “se ti lasci baciare oggi arrotondiamo la mancia”, “la vedi quella tr**a polacca? La viene a prendere il fidanzato e quella esce dal privé dopo aver spompinato tutto il locale e lo bacia senza manco sciacquarsi”. Che dire, persino nella mia edulcorata esperienza da sex worker, i peggiori mostri li ho incontrati lì. Questo naturalmente per tutti i maschi etero convinti che esistano donne felicissime di vendersi. NON è un lavoro normale, è un lavoro di merda, alienante, logorante. Lo si può arrivare a tollerare con pochi clienti e brevi periodi solo se si parte già da una ottima situazione sociale ed economica. Il resto io non posso neanche immaginarlo. 

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